FATMATA

"Sono completamente solo, siete i soli di cui mi fido, per favore venite"

Fatmata è stata uccisa il 19 aprile da un colpo sparato da un agente della polizia di frontiera della Macedonia del Nord. Aveva 23 anni. Fatmata viveva in uno dei campi in cui opera Second Tree, e conoscevamo sia lei che suo marito, Abu Bakar, che era con lei quando è stata uccisa. Abu Bakar ha chiesto di poter salire sull’ambulanza, ma gli è stato detto che non c’era posto e che lo avrebbero accompagnato con l’auto della polizia; invece, una volta salito in macchina, è stato portato in un centro di detenzione senza poter salutare Fatmata per l’ultima volta. Ha quindi deciso di fotografare i vestiti della moglie per avere delle prove di quanto accaduto, ma è stato ammanettato, i vestiti sono stati portati via e lui è stato trasferito in un altro centro a diverse ore di distanza. Dopo aver trascorso un giorno e mezzo in cella senza che nessuno gli desse notizie della moglie, la polizia gli ha proposto di dimenticare tutto, farsi lasciare alla frontiera e “arrivare in Europa”: Abu ha rifiutato e ha deciso di restare nel Paese per chiedere giustizia per Fatmata. È stato in questo momento che si è messo in contatto con noi: “Sono completamente solo, siete gli unici di cui mi fido, per favore venite”.

19 aprile 2023 - Oggi

Il team di Second Tree, la famiglia di Fatmata, gli avvocati e coloro che sono stati toccati dalla storia di Fatmata si sono uniti per seguire il caso e lottare per avere giustizia: #JusticeForFatmata

Copertura mediatica

Tre aree di azione

Dalla morte di Fatmata, Second Tree ha affrontato tre aree chiave: 1) il caso legale, 2) il rimpatrio del corpo, 3) la divulgazione della storia di Fatmata